yo soy la Tierra . . . escuchame . . . tu y yo somos lo mismo . . . mi voz es tu busqueda . . . tu corazón es mi latido . . . en mis ojos puedes ver tu tiempo . . . de "Cantos para un nuevo camino" de Nunzio Cedrola D'A.
" el guerrero recuerda, el shaman evoca. . . " realizacion grafica-digital de Nunzio Cedrola ( Lobosombra) a partir de originales en lapices y acuarelas 2009
"il sangue di Lilith..." dibujo en original a mano alzada e iluminado en digitale de Nunzio ( lobosombra)
“tú que no entiendes como mi sangre es vida, solo logras ver la garra que se aferra a mi descendencia y se multiplica…y tú le temes... me demonizas para alejarme de tus temores …
me obscuras para olvidarme y así sobrellevar tus incertidumbres… yo fluyo y me disuelvo en la mar del absoluto que fluye en mí… me desapego…me proyecto hacia lo posible...mas tú me temes, y te pierdes en mi vacío…”
de: El eterno retorno hacia la Sombra …ensayo de Nunzio Cedrola D’Amore
(Aproximación a un viaje arquetipal a través de las moradas astrales.)
The Avestan goddess of the waters dwelling in the region of the stars; similar to the Hindu Ganga, she is described as "the large river, known afar, that is as large as the whole of the waters that run along the earth; that runs powerfully from the height Hukairya down to the sea Vouru-Kasha (the waters of space).
White horses are also said to draw divine chariots, such as that of Aredvi Sura Anahita, who is the Avesta's divinity of the waters. Representing various forms of water, her four horses are named "wind", "rain", "clouds" and "sleet" (Yasht 5.120).
*versión en español de Ikoko LobosombraYo te vi dueño de las alturas, espíritu guía gavilán ... Azor mío, celador sagrado de montaña y mar, en cópula sagrada... pájaro que no conoces jaula... permíteme escrutar con tus pupilas la bendición de los cuatro vientos, atravesar el tiempo vuela ligero... corre, mira y cuéntale al mundo... no tardes !! dibuja con tus alas el horizonte y ensánchalo con tu poder trascendente
invoca con tu canto nuestra suerte, predica nuestra libertad, presagia el despertar en la veneración de esta montaña y de esta mar que nos pertenece pregona en tu majestuoso vuelo lo que nuestros ancestros soñaron para nosotros...
*
A veces mis dedos se lanzan a una aventura personal, me olvidan adormilado y necio entre mis pensamientos, me abandonan... atrevidos... parten hacia rincones lejanos, navegan, vuelan... al reencuentro con seres y presencias sutiles, que alguna vez conocimos en otros viajes compartidos... tenaces y copartícipes y aún saben hablarles, escucharlos y mirarlos con detenimiento... ya traen de vuelta un intento de testimonio... para misorpresa y despecho, lo depositan sobre mis cuadernos amarillentos, cuales duendes burlones, mientras sigo aletargado... agotado ya de tantas lejanías... y de tanto mirar sobre el horizonte...
hay pensamientos que surgen en la memoria
como un fulgor entre la neblina, apenas un destello fugaz y muy lejano...
algo que te pertenece desde siempre, que conoces bien pero no sabes de donde,
y que se ha quedado escondido en un rincon por mucho tiempo, aletargado,
de pronto se desliza a tus pies, y brilla en la obscuridad del momento...
y te trae una luz renovadora . . . y un significado revelador !!
el viento que atraviesa mi memoria...
tiene nombre y rostro...
y un canto que aprendí...
está hablandome ahora !! Lobo Sombra
Burn this house Burn it blue Heart running on empty So lost without you * But the night sky blooms with fire And the burning bed floats higher And she’s free to fly… * Woman so weary Spread your unbroken wings Fly free as the swallow sings Come to the fireworks See the dark lady smile She burns… * And the night sky blooms with fire And the burning bed floats higher And she’s free to fly… * Burn this night Black and blue So cold in the morning So cold without you * And the night sky blooms with fire And the burning bed floats higher And she’s free to fly * Y la noche que se incendia, Y la cama que se eleva, A volar… * And of the dark days Painted in dark gray hues They fade with the dream of you Wrapped in red velvet Dancing the night away I burn… * Midnight blue Spread those wings Fly free with the swallows Fly one with the wind * Y ella es flama que se eleva, Y es un pájaro a volar Y es un pájaro a volar En la noche que se incendia, El infierno es este cielo Estrella de oscuridad * And the night sky blooms with fire And the burning bed floats higher And she ’s free to fly Just a spark in the sky Painting heaven and hell Much brighter *
Burn this house Burn it blue Heart running on empty So lost without you *
"notte di Mago"acuarela pincel y plumilla, revertida de Nunzio Cedrola D'Amoredi LupoOmbra
La Notte ti somiglia…è nera, nera, nera, nera…
…la Luna, mi somiglia… fa finta di dormire
e poi si cerca delle ombre sulla faccia…
Tu ...dormi e sogna così…
Salieron de mis manos hace cinco años, entre cafés y cigarros,
entre instantes de dialogo y de ociosas esperas,
en bancos de plaza, muros urbanos o pupitres de clases,
donde pudiera trazarlas yo, o ... apremiaran ellas mostrarse...
son mis Hechizeras protectoras de la tierra,
o magas guerreras de lo sutíl e invisible,
terrenales musas de mi mundo mágico!
dibujadas en plumilla tinta china Rapidograph sobre papel de trapo por Nunzio Cedrola D'Amore ( reservados todos los derechos ) Hechizeras...desde lo más profundo del sueño ! dibujadas en plumilla tinta china Rapidograph por Nunzio Cedrola D'Amore
más...Hechizeras...desde lo más profundo del sueño ! dibujadas en plumilla tinta china Rapidograph por Nunzio Cedrola D'Amore
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Ecate (Solstizio 2005) di Maria G. Di Rienzo
Dee e dei sono presenti in ogni cultura umana. Sembrano doversi far carico di tutto, dalla trasmigrazione delle anime attraverso incarnazioni multiple alla cura della nostra salute fisica, dal controllo del tempo atmosferico alla rimozione della guerra.
Curiosamente antropomorfi, sono spesso descritte/i come esseri umani molto, molto grandi: il che dovrebbe farci riflettere un po’ sulla nostra presunzione come specie. Però è probabile che le divinità ci siano servite come principio produttivo, nel corso della nostra evoluzione. Infatti, come esseri umani, ci facciamo domande sull’essenza e sull’identità.
Le divinità suonano almeno in apparenza come risposte, sebbene poi inevitabilmente creino altre domande. Com’è ovvio siamo solo noi umani ad aver bisogno di domande e risposte sul chi siamo e perché siamo qui, sulla natura del divino e dell’umano, sul potenziale effettivo delle nostre capacità: un albero, in effetti, potrebbe esistere in uno stato senza tempo, privo com’è del fardello della mente umana, e le mie gatte sono assai meglio equipaggiate di me per sperimentare un amore trascendente ed incondizionato, poiché il loro ‘corpo emotivo’ eclissa di gran lunga il loro ‘corpo mentale’.
Una cosa la sappiamo ‘scientificamente’, se volete: ognuno di noi è la genesi incarnata, poiché reca in sé le tracce della lunga processione di forme e corpi in cui si è manifestata la vita. Abbiamo danzato fuori dalle acque per entrare nelle paludi, e dalle paludi ci siamo arrampicati nelle foreste, e dalle foreste abbiamo scalato montagne, e così via. I processi biologici hanno sviluppato culture, espresse da creature che si erano ingegnate ad ampliare i propri ‘attrezzi’ funzionali e percettivi, passando dalla mera sopravvivenza a sofisticate interazioni sociali, e producendo l’astrazione e la riflessione.
Abitando forme umane, abbiamo iniziato consciamente a possedere e co-creare la nostra stessa evoluzione. Abbiamo iniziato a tratteggiare l’idea di un sé umano sulle pareti delle caverne del Paleolitico, uscendo dall’Eden dell’esperienza pura, senza qualificazioni, per muoverci in un paesaggio dove le creazioni della nostra mente avevano urgenza di essere maneggiate quanto gli eventi fenomenici del mondo esterno. La creazione di dee e dei quali ‘specchi’ in cui rifletterci, quali strumenti per entrare in relazione con noi stessi, fu probabilmente utile a questo scopo.
Gli antichi Egiziani agivano a partire da questa premessa quando invitavano dee e dei a dimorare nei loro corpi, ad attivare in essi specifici poteri. Le divinità provvedevano loro un ulteriore livello di conoscenza, che era percepito come dinamico ed attivo, ed inoltre corrispondevano a precise funzioni fisiologiche: Hapi (dio babbuino del Nilo) era il sangue; Khnumm dalla testa d’ariete, che aveva scolpito donne ed uomini sulla sua ruota da vasaio, era le mani; Osiride era la spina dorsale, Iside era il cuore, e così via. Heqet o Heket, che più tardi divenne Ecate, e presiedeva ai crocicchi formati da tre strade, sembra analoga al modo in cui funziona il sistema nervoso umano, per i suoi triplici incroci interni. Heket, dea levatrice tramite il suo totem, la rana, ed Ecate, guardiana del cancello tra la vita e la morte, parlano anche della nostra capacità di cambiare.
Questa figura ci chiama a creare una vita radicalmente nuova a partire dal corpo della vita precedente, si pone al punto di transizione fra uno stato e un altro. Gli archetipi rimandano all’umanità la comprensione di qualità come il valore, la grazia, la magnanimità, eccetera, allargate a dimensioni che la nostra immagine del sé non è abbastanza grande per contenere.
Essi esprimono anche la proiezione dei lati oscuri dell’animo umano, con la stessa modalità di allargamento, includendo tutti i comportamenti malvagi e insensibili che siamo in grado di esprimere. Ma come abbiamo pensato un’entità quale Heket/Ecate, un assoluto rarefatto, in bilico nello spazio e nel tempo? Come essa è maturata nelle nostre menti? L’egiziana Heket, dea rana, si connette agli elementi primordiali della vita umana: è anfibia, umida, vulnerabile. E’ una creatrice partogenetica, che sovrintende ai misteri ed ai riti relativi alla nascita, alla morte ed alla rinascita. Dalle sue gambe aperte fluiscono perle di vita.
La compianta archeologa Marija Gimbutas descrisse, nei suoi studi, le tracce ed i manufatti che indicano una devozione alla dea rana durata circa 10.000 anni: “In lei si incarnavano i poteri della dea della morte e della rigenerazione, essendo le sue funzioni sia di portare alla morte sia di ristabilire la vita”.
Protettrice delle donne, e levatrice alla nascita di tutte le cinque grandi divinità del pantheon di Osiride, Heket sta alla soglia della trasformazione. I cicli di incarnazione e liberazione, la processione delle nascite, delle morti e delle rinascite erano di sua competenza. In numerosi siti archeologici in Grecia, a Roma e nell'Egitto ellenizzato, sono state ritrovate lampade di terracotta dipinte con il sigillo della rana, e portanti l’iscrizione ‘Io sono la resurrezione’.
Amuleti a forma di rana venivano spesso posti sui cadaveri per trasferire ad essi il potere della rinascita. Più tardi, le tombe dei cristiani copti recarono l’incisione di una rana accanto a quella della croce. Connessioni linguistiche collegano Heket all’aspetto della saggezza di dio (Chokmah) nell’albero cabalistico della vita. Gli gnostici in seguito chiamarono questo aspetto ‘Sofia’ o ‘Hagia Sofia’ (hagia = santa, sacra).
L’origine etimologica della parola Chokmah può essere trovata nel Libro dei Morti egiziano: heq-ma’a o heka ma’at, ovvero la ‘Madre della saggezza, della legge e delle parole di potere’. ‘Heq’, che è anche una delle sette anime del dio Ra, è un termine spesso tradotto con ‘intelligenza’. Hagia ed heq hanno dato vita all’inglese ‘hag’ (vecchia, strega) e al tedesco ‘hexe?’ con lo stesso significato. Le ‘parole di potere’ (o incantesimi) sono collegate ad Heket dal termine egiziano ‘hekau’, che indica il pronunciamento di un intento i cui effetti si manifestano immediatamente dopo che esso ha lasciato le labbra di chi lo esprime. La magia della volontà, per così dire.
Con il passare del tempo la percezione e gli attributi conferiti alla figura di Heket/Ecate cambiarono. Ecate fu descritta come una dei Titani, sebbene le sue origini fossero antecedenti al pantheon olimpico. Essendo esistita prima che le tre ondate di Ioni, Achei e Dori invadessero la Grecia, Ecate prese il suo posto tra le altre divinità pre-elleniche come Afrodite, Artemide, Atena/Metis, Demetra, Persefone, Gaia, Era, Rea, eccetera. Fino a quando il suo collegamento alla fecondità non venne oscurato, si disse che era la madre di Circe o delle Tre Grazie.
Gli appellativi che le vengono attribuiti più spesso sono ‘Antaia’ (Colei che incontra) ‘Einodia’ (La dea che appare sulla via), ‘Triodos’ o ‘Trioditis’ (La dea delle vie che si dividono): Ecate Trivia è infatti la dea dei crocicchi, forse il luogo simbolico in cui differenti vie del pensiero antico si incontrano.
Riconosciuta quindi come divinità che estende la sua influenza sui tre regni (inferi, terra e cielo), Ecate diviene un’entità anche ‘celestiale’: Esiodo nel 7° secolo a.C. la descrive come Regina delle Stelle, figlia della vergine madre Asteria (stellata) e destinata ad ereditare il trono di Regina del Cielo. Ma poi vi fu un’ulteriore trasformazione, quella che la sradicò come dea titanica e universale, e sublimò i suoi poteri ‘occulti’ in un quadro di paura e orrore.
Ancor prima del medioevo europeo, molti degli dei dell’antichità furono forzati al buio, ad andare ‘verso il basso’, nel sottosuolo. E vi andarono, dimorando in quel regno di ombre che accoglie gli spossessati e i diseredati. La discesa mitologica di Ecate fu causata dal dispotismo di dei che provavano repulsione per i processi riproduttivi femminili, un effetto delle montanti tendenze misogine nelle culture.
Se prima era stato detto che Ecate dimorava in ogni casa in cui una donna partoriva, ora non doveva più farlo: la si tuffò nel fiume Acheronte, ai confini del Tartaro, nel tentativo di lavare via il ‘potere’ della nascita. A livello simbolico si può dire che la corrente del fiume la trascinò ancor più lontana da ciò che era stata. Dei tre regni, le fu lasciato il mondo sotterraneo, dove divenne l’oscura e supremamente malevola signora della notte. Svilita e maledetta, accompagnata solo da gufi e cani neri, ispiratrice di ogni malvagità e blasfemia.
I funzionari dell’Inquisizione la menzionavano ai torturati come appartenente alle legioni del Male. Il fatto che la figura di Ecate sia stata sconciata sino a tali livelli testimonia la sua profonda precedente penetrazione nella psiche umana. Il suo pathos ed il suo eros erano troppo forti per non essere demonizzati e repressi da chi su quella psiche voleva avere il controllo.
La storia di Ecate ci dice qualcosa sullo sviluppo della nostra storia collettiva come esseri umani, qualcosa di amaro e di troppo frequente.
Forse dovremmo imparare di nuovo a conoscerla, questa iniziatrice e levatrice che si situa agli incroci dell’anima. Se tento di rappresentarla alla mia mente, vedo una donna che mi fa cenno di andare verso di lei. Mi incita a mietere l’intero raccolto che posso avere da me stessa, ad andare oltre ciò che percepisco come confine e che in realtà è la parete di una gabbia che io stessa ho contribuito a costruire.
Mi domanda di riconoscere il primordiale e l’evoluto, l’inizio e la fine, la luce ed il buio, e di metterli in relazione. Mi chiede di guarire, e di diventare intera. Mi pone di fronte alla mia umana ed innata capacità di trasformazione. Mi ricorda che posso evocare i poteri della creazione, che giacciono intatti in me, con la parola: hekau.
E’ tempo di salpare su un nuovo vascello, dice Ecate agli esseri umani. E’ tempo di uscire dalla crisalide e di entrare in una nuova intimità, una nuova vulnerabilità. Aprirsi, apprendere, andare. Metamorfosi. Non c’è d’aver paura: Ecate è una levatrice, e desidera solo aiutarci a nascere.
*
Che la complessitá della risposta ( al desiderio espresso ) sia la valorazione sulla capacitá di intedere e la inteligenza espressa nella domanda posta, poi solo il tempo puó dare luce a chi guarda profondo.
Lobo Sombra... serie 9 Caligrafia ...Kontrol Karte 2
kontrol karte 085
graffio kk2
penna e china
docu kk3
kontroll karte K721 (3)
inter bum...
sólo un desconocido...eso somos algún remoto de nosotros mismos... un morral de prejuicios... una bomba de tiempo... que nos explota en medio de la aleluya o del bostezo . . . n.c.
carte kk4
estas ? collage orig. Nunzio C.
pass kk5
agujeros del alma (5)
rit kk6
pintar como un ritual 23 (6)tavola lavoro rituale di Nunzio
pass kk7
KNOW (7) digital collage orig. Nunzio C.
let kk8
lettera iyá / lettere sperdute... maya (8)orig art of Nunzio C.
let vis kk9
afoxe acute (9)collage digital orig. of Nunzio C.
posta lunare Hermetica
de la serie correo maya...collage caligrafico pieza original de Nunzio C.
nettuno moon
rit not
ritratto notturno digitale self
natal nunzio
Desde su Sombra...
Desde su Sombra...
El lobo es una parte de nosotros mismos que es socialmente temida y de la que huímos. Pero tiene un gran poder chamánico. Está proscrito y herido, puede ser amoroso y feroz, conoce su camino en medio del hambre y el vacío total, vive en la lejana soledad de los lugares inhóspitos... el lobo es la naturaleza salvaje misma, agreste, como las fuerzas oscuras del instinto en nuestro interior, pero también encarna a la nobleza y a lo sagrado en la naturaleza, y puede venir a nosotros con la sabiduría del invierno... como maestro y sanador de nuestra hambre y soledad interior.
tres Guerreros
Nocturno-mesa de dibujo con 3 piezas originalesde Nunzio C. ....la sombra de Nunzio...clic en la foto
triskel magic
uomo e lupo
" Uomo e Lupo si incontrano, si compenetrano e paiono essere fatti della stessa sostanza. Si tratta di una relazione antica, generalmente conflituale; ma il lato opposto della medaglia ci mostra una relazione atavica, profonda e misteriosa.
Se c’è un luogo del Lupo è l’Arcadia, culla di culti misterici, e custode di pratiche sciamaniche dal ricordo delle quali, secondo gli studiosi classici, trassero origine le leggende (o le verità) sui licantropi, i temuti Uomini-Lupo. Da un luogo geografico a un luogo dell’immaginario collettivo; comunque, dentro ciascuno di noi c’è il Lupo, uno dei volti nascosti dell’uomo."
compagnia del bosco
wolf
mondo lupo
presencia verde y azul
Olorun Nagbé... Yèyé omo ejá... maferefun ... Ashé Yemaya !!
celtic talismán
ritual gitano de la luna amarilla
dibujo guache original de NunzioC.
Aracnea
flash digital a partir de dibujos originales de Nunzio C.
alas
"sguardo velato" pieza digital -collage de dibujos originales de Nunzio C.
" stare fermo e sentirti respirare . . ."
dedicado a Sandra S.
serie "desde mi ventana caleidoscopio ">todas las 12 Fotos(c) right de Nunzio Cedrola
non piangere...ancora...ancora. (foto Nunzio)1
2
atardecer en abril 07 (foto Nunzio)2
3
nube Deseo...mire donde mire te veo. (foto Nunzio)3
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tardi in Settembre. (foto Nunzio)4
5
rosso agosto (foto Nunzio)5
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pincelada (foto Nunzio)6
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batalla solar (foto Nunzio)7
8
junio morado (foto Nunzio)8
9
arancio settembre (foto Nunzio)9
10
rebaño y flor (foto Nunzio)10
11
nocturnidad (foto Nunzio)11
12
cielo a sangue (foto Nunzio)12
" stare fermo e sentirti respirare . . ."
todas las Fotos : (c) right de Nunzio Cedrola serie " desde mi ventana caleidoscopio . . ."
danza
"Caracas ...danza de nubes..." fotos en secuencia y flash desde el mirador Santa Fe, original copyright de Nunzio C.
nubes cambian
******Caracas ...danza de nubes...foto desde el mirador de Nunzio C.
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caligrafia di lupo...parole e segno di Lobo
caligrama original en plumilla dibujo texto de Nunzio ( LoboSombra)
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Caligrama
Composición poética en que la disposición tipográfica intenta representar el contenido del poema. Algunos textos rompen con la distribución tradicional de las líneas y presentan una atípica imagen visual, como en el caso de los caligramas.
este mapa astrologico ...
Este mapa es del día de hoy 10 agosto 2009 a las 11:15 de la mañana , algo o "alguien" en mi interior me empujaba a levantarla y analizarla de manera holistica , no define persona alguna o lugar especifico aunque la levanté con las coordenadas de Caracas, al verla supe de inmediato que era una carta de ajuste y de aspectos disparadoradores o detonantes , es un instante del tiempo universal que define y predispone lo que viene en el resto del año... se encuentran y se accionan aspectos planetarios que no se repiten igual en todos sus componentes para el tiempo que trascurrirá desde aquí en adelante...el Sol en Leo ( su Domicilio ) entrando a una oposicion ( contrario ) a una conjunción tan importante , el encuentro de Jupiter y Neptuno en Acuario , y con la presencia de Kiron el centauro herido y sanador...los tres en transito retrogrado ( lento e interiorizante),al mismo tiempo que Saturno y Urano tambien se oponen entre sí, ambos en cuadratura con un Marte polemico en Geminis ... y entrando en esa dinamica un Mercurio rápido y sagaz en su propio domicilio (ordenador ) de Virgo ... la Luna menguante toma parte de esta dinámica haciendo aspecto con el Señor Sol dandole primero una confianza muy fugaz y luego avanzando hacia una cuadratura tensa hacia el mismo desde Tauro en clara discordia desde lo concreto de Tauro y aliandose a un Plutón que recien entrado en Capricornio ( también retrogrado pero que pronto retomará sus lentos pasos hacia una definición capricorniana ) viene a derrumbar ciertas autoridades debilitadas...bueno ya les cuento en un rato, mirenlo sin tratar de leer con la lógica, por ahora miren y dejen fluir sus intuiciones...continuará !
-Maestro, ¿dónde está Dios? -Aquí mismo. -¿Dónde está el paraíso? -Aquí mismo. -¿Y el infierno? -Aquí mismo. Todo está aquí mismo. El presente, el pasado, el futuro, están aquí mismo. Aquí está la vida y aquí está la muerte. Es aquí donde los contrarios se confunden. -¿Y yo dónde estoy? -Tú eres el único que no está aquí.
de El tesoro de la sombra. Alejandro Jodorowsky
nel settembre 2008...cielo del mio Cilento
foto Nunzio 2008 Vallo della Lucania/ NoviVelia/ (SA) Italia
impressioni...
il mio mare...
"Foto dig. : "il mare della mia finestra" fotografia di Nunzio Cedrola D'A. (Caracas) ... ojo: prohibida su repr. y uso (registrada por el autor) ............................................................................................................................................................................" io dal mare . . . ho il sangue amaro,innanzi al mare ad ansimare stó . . .perche domare il mare non si puó . . . .........................................................................